Fat-Bikes: il fenomeno è pedalare
sulla neve.... o sulla sabbia.
Divertimento per aprire orizzonti infiniti.......
Se credete di aver visto di tutto nel mondo mountain bikes e nulla più vi impressiona allora
dobbiamo contraddirvi.
Trovarsi di fronte ad una fat bike è un’esperienzaunica che produce degli effetti collaterali alla
stregua di un virus contaggioso.
Sulle prime pensi che sia una bike inutile. Torni a casa, ti immergi nella solita routine con la
solita bike. Ascolti i TG, gli inverni si fanno rigidi, nevica e le uscite in bici diventano
immaginarie. E’ da allora che inizi a realizzare che un desiderio “fun” cresce di intensità dentro
di te. Il desiderio cambiare aria, di ricalibrare la tua vita ciclistica orientando la lancetta sul
divertimento, pedalare senza assilli, provare nuove esperienze, compresa quella di
“galleggiare” su neve, sabbia e fango....
Stiamo parlando dell’ultima diavoleria yankee, le fat bikes, quelle mountain bikes dalle ruote
grosse e grasse, pedalare diventerà puro gioco.
Tirare fuori il completo invernale e pedalare sugli stessi sentieri, ma innevati è come pedalare
al buio con i faretti. Tutto cambia, compresi i riferimenti a cui sei abituato.
Il rotolamento delle coperture, il farsi spazio tra i cumuli di nevce, la granitica direzionalità
dell’avantreno senza il rischio di perdere il controllo.
E se invece della neve prediligi la sabbia allora stupirai gli amici presentandosi alla partita di
beach volley in fat bike è quanto di più strabiliante tu possa offrire. Attento, potresti anche non
fermarti e lasciare la tua squadra senza un giocatore, perchè il gusto di pedalare sulla sabbia
prende il sopravvento.
Purtroppo dobbiamo prendere atto che questa medicina, usandola produce dipendenza ed è
con enorme piacere che non possiamo che consigliare caldamente di usarla sempre di più.
Sta di fatto che le moderne fat bikes scoprono il lato più intimo il lato fun della mountain bike, il
lato votato al divertimentopiù puro. E se lo diciamo è perchè abbiamo visto l’espressione di chi
è scesodalle “ciccione” con la stessa espressione che hanno i piccoli di fronte ad un
giocattolo. Ed in fondo è quello che vogliamo noi.
La Storia......
Il fenomeno delle fat bikes in realtà non è nuovo. Nasce qualche tempo addietro grazie alla
geniale intuizione mista a fantasia di un gruppo di tecnici/ciclisti che compongono lo
strampalato quanto straordinario staff di Surly.
I natali della prima fat bike della storia nascono in Minesotafacendo capo alla QBC che tira
fuori dal cilindro una bike mai vista prima. Telaioin acciaio 4130 omologato fino a pesi di 180
kg, ma sono le ruote a catalizzare l’attenzione. I cerchi da 26” di inusuale larghezza e le
coperture dedicate alla sezione “monster”, ma dalla spalla gigantesca.
Qualche detrattore attribuisce invece i natali ad alcuni artigiani dello stato dell’ Alaska che
decisero di creare le fat bikes per consentire di pedalare nella neve nei rigidissimi inverni.
I ragazzi di di Surly non se lo fecero ripetere due volte, balzarono in sella e rimasero folgorati
da quella “amenità” tanto da accendere non una lampadina, ma una centrale elettrica di idee.
Parallelamente allo scarseggiare di coperture di tale sezione, Surly mette in commercio
contestualmente al telaio, il primo “fat rim” progettato e realizzato espressamente per usi in
condizioni più difficili. Era nato così il famoso Large Marge, facendo nascere la prima fat bike.
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